Nata nel 1990-91 per festeggiare i cento anni dall’istituzione della Scottish Football League, la Scottish Challenge Cup (SPFL Trust Trophy per ragioni di sponsor) è la terza coppa nazionale più prestigiosa di Scozia, dopo la Scottish Cup e la Scottish League Cup. Nel piano dei suoi fondatori, la manifestazione avrebbe dovuto dare risalto a tutti quei club di serie inferiore che, per diversi fattori, non avevano mai avuto la possibilità di alzare un trofeo nei cent’anni di esistenza della SFL.
Nonostante potesse apparire come un’idea più romantica che di vero e proprio marketing, l’edizione inaugurale della Challenge Cup – che, inizialmente, avrebbe dovuto anche essere l’unica edizione di sempre della manifestazione – si rivelò un vero successo, e non solo per il Dundee, effettivo vincitore del torneo. L’interesse con cui il pubblico aveva seguito la neonata coppa, non soltanto sugli schermi della TV nazionale, ma anche sui campi, convinse la Football League a riproporre la competizione anche per l’anno successivo e così via fino alla sfortunata stagione 2021-22 durante la quale, causa Covid, il torneo non si tenne.
Scottish Challenge Cup: una competizione nuova tra innovazioni e tradizioni
Oltre al grande seguito maturato tra i fan, la Challenge Cup si è spesso erta anche a trailblazer, come dicono da quelle parti. Attraverso la sua competizione celebrativa, infatti, la SFL ha sperimentato via via nuovi format che, ora, sono diventati punti cardine non soltanto della terza coppa nazionale, ma anche della Scottish Cup. A partire dalla stagione 2011-12, infatti, venne deciso di ampliare il lotto delle partecipanti aggiungendo alle squadre dalla seconda alla quarta serie, anche un drappello selezionato di compagini dilettantistiche: le Juniors, come vengono chiamate in Scozia.
Non solo questo, però. La crescita esponenziale degli interessi sulla Challenge Cup ha portato la federazione scozzese, nel 2016, ad allargare ulteriormente il parterre di partecipanti concedendo, per la prima volta in assoluto, delle wild card non solo alle selezioni Under 21 delle squadre di Premiership, ma anche ai principali club della Cymru Premier League, della NIFL Premiership, della National League inglese e della League of Ireland.
Insomma, d’un tratto, la Scottish League Cup è passata dall’essere la coppa celebrativa del calcio scozzese a quella del calcio britannico (e irlandese) in generale. Il paragone che potrebbe venire naturale è quello con altri progetti di questo tipo, sorti anche in epoche recenti, come nel caso della famosa Superlega. Ebbene, la Challenge Cup si discosta da questo format non soltanto per la ricchezza dei club partecipanti o del montepremi finale, ma per una caratteristica ben precisa: a partecipare alla competizione sono le squadre che più se lo meritano, e non solo quelle che vengono investite di una specie di “diritto divino” calcistico.
Scottish Challenge Cup: tante nazioni diverse, ma a vincere sono sempre gli scozzesi
Tornando a noi, però, le curiosità che avvolgono la Challenge Cup sono molteplici. Basti pensare alla nazionalità dei vincitori, ad esempio. Nonostante questa grande spinta internazionale, infatti, il sollevare il trofeo è una questione quasi totalmente scozzese. A partire dalla stagione 2016-17, ossia da quando il loro ingresso è stato concesso dal regolamento, nessuna squadra extra-scozzese è riuscita a vincere la Challenge Cup. Solo i gallesi del Connah’s Quay riuscirono ad andarci vicino quando, nel 2018-19, persero per 3-1 la finale contro il Ross County.
Ancora più incredibile è il dato che riguarda i manager: in oltre trent’anni di torneo, l’unico allenatore non scozzese a vincere il titolo è stato l’inglese Mark Warburton che, nel 2015-16, sollevò la coppa ad Hampden Park, mentre alla guida dei suoi Rangers. Ebbene sì, anche in questa competizione un po’ di Old Firm salta fuori. Tra le due grandi di Scozia, infatti, soltanto i Rangers possono vantare un titolo di Challenge Cup, ma di certo non si può dire che questo sia un trofeo sul quale i tifosi dei Gers possono fare affidamento nell’eterna sfida su chi sia la squadra più gloriosa del paese.
Essendo una manifestazione riservata alle squadre al di fuori della Premiership, il Celtic non ha mai preso parte alla Challenge Cup ma, siamo sicuri, dalle parti di Parkhead sono ben felici di poter protrarre questo record il più a lungo possibile. Insomma, se questo martedì sera siete convinti di non poter guardare una bella partita perché c’è la pausa per le nazionali, non disperate: potete sempre buttare un occhio sulla Scottish Challenge Cup, la più internazionale tra le coppe nazionali.
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