Quella dei Rangers non è certo una stagione particolarmente brillante. Almeno in Scottish Premiership le ambizioni del club di Glasgow erano ben diverse. Sebbene sulla carta la superiorità del Celtic non sembrava mai potesse essere messa in dubbio, i Gers puntavano molto sul campionato, ma i troppi punti persi ad inizio stagione, unita alla forma straordinaria e ai risultati inaspettati dell’Aberdeen, che per qualche mese aveva illuso di poter dare del filo da torcere alla truppa di Brendan Rodgers, hanno rappresentato un imprevisto rivelatosi difficile da gestire.
E non poche volte il tecnico Philippe Clement è stato messo in discussione. Tra alti e bassi, però, il tecnico francese è riuscito a ritrovare il bandolo della matassa centrando prima la qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League, poi affermandosi al secondo posto in Scottish Premiership, seppur a distanze siderali dalla capolista Celtic. Resta tuttavia la macchina in Scottish Cup. La sconfitta agli ottavi di finale contro il Queen’s Park è una macchia che oseremmo definire indelebile, non solo per questa stagione ma anche per le prossime: un evento la cui eco mediatica e storica sarà di difficile cancellazione.
Con una stagione ancora da chiudere e che vede comunque i Rangers vogliosi di onorare al meglio l’Europa League cercando di andare più in fondo possibile, si pensa al futuro. Un futuro a stelle e strisce. Stando a quanto riportano il Daily Record e lo Scottish Sun le trattative per il passaggio di proprietà dei Rangers al ramo investimenti dei San Francisco 49ers, club di NFL, sono in dirittura d’arrivo e la firma è prevista per il prossimo giugno.
Rangers e San Francisco 49ers: il ruolo di Paraag Marathe
Paraag Marathe. È lui la figura chiave che porterà al cambio di proprietà dei Rangers. Presidente e proprietario del Leeds United, Marathe è il trait d’union tra Glasgow e San Francisco. Cresciuto nella capitale della California, è figlio di immigrati indiani e si è fatto le ossa nella pizzeria gestita dalla famiglia prima di scalare i ranghi del suo amato San Francisco 49ers. L’attuale presidente del Leeds United ha indossato le vesti di mediatore avvicinando così il board americano del club di NFL al calcio scozzese.
La mediazione sembra proprio aver dato i frutti sperati. É notizia di questi giorni, infatti, che l’affare si concluderà verosimilmente entro il prossimo giugno. I Rangers diventeranno così “americani” e potranno contare su un’importante afflusso di capitali che, almeno in teoria, dovrebbe consentirle di fare la voce grossa sul mercato ed allestire sin da subito una squadra che sia in grado di competere ai più alti livelli in Scottish Premiership contrastando il dominio del Celtic, ma anche nell’Europa che conta. E ci riferiamo ovviamente alla Champions League anche se, nelle competizioni europee minori, i Gers non hanno sfigurato. Manca però un titolo. Sembrano dunque un ricordo lontano i tempi in cui le difficoltà finanziare dei Rangers erano tanto insanabile da costringere lo storico club a ripartire dalla Scottish League Two. Ora i Gers sognano in grande, ma abbiamo avuto più volte prova del fatto che la disponibilità economica non sia tutto per una squadra di calcio: il denaro bisogna saperlo spendere.
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