Nel 2025 taglierà il traguardo dei 140 anni di onorata attività. Se c’è però un modo che il Southampton vorrebbe accuramente evitare di arrivarci è ridiscendere di un gradino nella gerarchia calcistica British per risbarcare in quella EFL che, lo scorso anno, gli regalò il sorriso più smagliante. Il bilancio horror della squadra allenata da Russell Martin è eloquente: in undici partite un solo hurrà, peraltro di recente conio sul campo amico contro l’Everton, poi una divisione della posta e ben nove passi falsi.
E tra i tifosi dei Santi si forma la faglia che divide gli speranzosi dai rassegnati. I primi riportano indietro il calendario allo scorso campionato e risentono il profumo del quarto posto frutto di ventisei vittorie, nove segni X e undici harakiri con 87 reti infilate nelle porte avversarie e 63 raccolte in fondo alla propria. I secondi allargano le braccia e dicono: no, non sembra proprio l’anno. Ma, per i musi lunghi in servizio permanente effettivo, sembra effettivamente piuttosto presto. Certo la compagine di proprietà del magnate serbo Dragan Solak non dorme sonni tranquilli e non si attendeva un andamento così al piccolo trotto.
Premier League, il Southampton e il pungiglione poco affilato
D’accordo che passare al livello superiore possa sempre comportare un briciolo di sofferenza,ma tra questa e un’ecatombe quale è quella stata sinora ci passa un’autostrada andata e ritorno. La squadra, nel reparto avanzato, ha il pungiglione bisognoso di acuminarsi avendo realizzato sole sette reti. Qualche segnale di risveglio sembrava esserci stato e non proprio di quelli di secondo piano dal momento che Adam Armstrong e compagni, due turni fa, avevano regalato qualche lacrima all’Everton imponendosi per 1-0 e aggiudicandosi così un match di capitale importanza per prendere ossigeno prezioso.
Ma il Southampton hanno poi adottato, loro malgrado, la politica del gambero facendo due passi indietro, due come le reti subite dal Wolverhampton con cui stanno facendo a sportellate nel reparto inferi della classifica per cercare di veleggiare verso il porto della salvezza.
Premier League, Southampton verso il 140o compleanno tra apprensione e speranza
Piccolo particolare, il Southampton è stato fondato nel 1885. Madama matematica ricorda quindi che, nell’anno di grazia 2025, la società tra i cui tesserati figurò anche un “certo” Kevin Keegan, vecchia gloria della nazionale d’Albione tra 1972 e 1982 con 63 presenze e ventuno reti e con un identikit con la squadra ora fanalino di coda di 68 cartellini timbrati e 37 reti compirà la bellezza di 140 anni. Che, certo, vorrebbe celebrare senza trovare nel sacchetto delle sorprese il carbone di una nuova ridiscesa in EFL. Anche qui l’eco della storia assiste alcuni tifosi ricordando loro di un sesto posto in Premier nella stagione 2015-16 e di un approdo ai playoff di Europa League, O, ancora, la stagione 2016-17 dove arrivarono l’ottavo posto in Premier, la finale di Football League Cup e l’accesso alla fase a gironi di Europa League.
L’amarezza della stagione 2022-23 fu annichilita dalla conseguente rinascita dalla EFL. Il resto è storia d’oggi. Oggi al St Mary’s Stadium arriva her majesty il Liverpool, non proprio un impegno all’acqua di rose. Eppure, dice il tecnico dell’orgoglio calcistico della città dei Beatles Arne Slot, non sarà una passeggiata di salute. Lui è convinto che i Santi possano quanto prima prendere l’aereo per volare verso cieli di classifica più nitidamente tranquilla: “il Southampton – la sua dichiarazione- ha un modo di giocare molto interessante e simpatico”. Il problema della squadra di Martin è appunto di tradurre questa qualità di gioco in risultati. Quindi di ricomporre quella parte di ponte dove si verifica al momento una frattura tra gli uni e gli altri. Il centrocampista Flynn Downes sente che non sia stato ancora detto tutto e suona la carica. Prima a se stesso affermando alla BBC: “so che posso fare di più e meglio”. Poi allargando il messaggio al suo collettivo: “in allenamento sappiamo quanto siamo bravi e ci sono ancora tante partite da giocare – spiega – in questa stagione in campo non abbiamo gestito bene le battute d’arresto, quando siamo andati sotto per 1-0 , ci sentiamo tutti abbastanza bravi da essere in questo campionato e dobbiamo solo dimostrarlo”.
Insomma, il suo concetto è chiaro: ragazzi , una volta che si sia in vantaggio, bisogna difenderlo con i denti senza aprirsi voragini nel reparto difensivo. Per evitare che tre punti sicuri vadano a sbriciolarsi in pareggi o finiscano addirittura nelle mani della concorrenza come accaduto negli impegni contro Ipswich Town, Arsenal e Leicester, in quest’ultimo caso con una clamorosa metamorfosi del risultato dal 2-0 a favore al 2-3.
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