Premier League, il Brentford vince il ricorso contro la squalifica di Nørgaard

Il Brentford potrà avere di nuovo a disposizione il suo capitano: la FA ha cancellato i tre turni di squalifica comminati a Christian Nørgaard dopo il rosso ricevuto contro l'Everton

Buone notizie in casa Brentford. A seguito dell’espulsione comminata da arbitro e VAR nell’ultimo turno di Premier League, le Bees avrebbero rischiato di perdere il centrocampista Christian Nørgaard per ben tre giornate consecutive, come previsto dal regolamento della massima serie inglese in materia di espulsioni dirette.

A seguito del buon esito del ricorso presentato dal club, però, il danese potrà scendere in campo già nel weekend. La Football Association ha infatti revocato le tre giornate di squalifica rendendo sostanzialmente vana l’espulsione inflitta da Chris Kavanagh all’ex centrocampista della Fiorentina. Nonostante l’uomo in meno per più di un tempo, nell’ultimo turno il Brentford è riuscito a conquistare il primo punto esterno della sua stagione, pareggiando 0-0 contro l’Everton.

Brentford, la dinamica dell’espulsione a Christian Nørgaard

Durante l’ultimo match di Premier League, il Brentford ha dovuto convivere con una difficoltà non da poco. I ragazzi di Thomas Frank, infatti, erano ancora bloccati a quota zero punti ottenuti in trasferta in stagione e la controversa espulsione di Christian Nørgaard avrebbe potuto peggiorare ulteriormente questa statistica poco incoraggiante.

Col punteggio fermo sullo 0-0 contro l’Everton, infatti, il centrocampista danese è stato punito per un intervento in ritardo sul portiere dei Toffees, Jordan Pickford. In diretta, l’arbitro Kavanagh aveva valutato il tackle sì come falloso, ma comunque non punibile con un cartellino pesante. A far cambiare la sua valutazione è stato il replay ripropostogli dal VAR, Gary Beswick.

Dopo aver visto le immagini, infatti, Kavanagh ha estratto il cartellino rosso nei confronti del capitano londinese, lasciando così il Brentford in dieci uomini per più di un tempo. Nonostante l’inferiorità, le Bees sono comunque riuscite a strappare un punto ad un Everton poco concreto in zona offensiva, smuovendo la classifica, almeno per quel che riguarda i risultati utili in trasferta.

La sanzione comminata a Nørgaard è apparsa fin da subito eccessiva, con il club che non ha perso tempo a presentare ricorso contro la squalifica. Da regolamento, infatti, il calciatore che riceve un rosso diretto durante il corso di una gara, è poi costretto a saltare le successive tre gare, tra Premier League e coppe nazionali. Per il danese, questo avrebbe significato perdere tre partite molto delicate, contro Leicester, Aston Villa e Newcastle.

Premier League, l’esito del ricorso delle Bees

Come detto in apertura, però, non ci sono solo cattive notizie per i tifosi del Brentford. La Football Association ha infatti accolto il ricorso delle Bees, ritenendo troppo severa la decisione del duo Kavanagh-Beswick. Tramite il comunicato rilasciato nella giornata di mercoledì, la FA ha comunicato che “il giocatore sarà disponibile per le prossime tre gare del club, a seguito della richiesta di espulsione ingiusta accolta con successo“.

Da parte loro, le Bees non hanno aggiunto nulla alla nota rilasciata dalla Football Association, limitandosi soltanto a ricordare come il capitano sia così nuovamente a disposizione. Ciò che rimane, a questo punto, è ancora una volta la domanda sull’uniformità dell’utilizzo del VAR. Il caso di Nørgaard, infatti, non è il primo in cui l’intervento della tecnologia viene poi ridimensionato in sede di giustizia sportiva.

A seguito di valutazioni di questo tipo, dunque – per quanto i tifosi del Brentford possano aver accettato di buon grado il loro primo punto esterno in questa stagione di Premier League – alcuni potrebbero chiedersi “cosa avrebbe potuto essere” della gara contro l’Everton se le Bees l’avessero giocata in undici contro undici per tutti e novanta i minuti.

Questo, ovviamente, non lo sapremo mai. Ciò che rimane, però, è ancora una volta la difficoltà degli arbitri inglesi nell’applicare un protocollo univoco. La valutazione completamente opposta da parte del giudice sportivo di turno, rende il metro valutativo dei direttori di gara sempre più questionabile.


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Fonti
Foto Credits: www.brentfordfc.com

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