Il calcio, considerato nella sua vera essenza, è una forma d’arte. In fondo non appare forzato il paragone tra le emozioni che alcune prodezze dei suoi artisti (giocatori) suscitano, con quelle provocate dalla visione di un dipinto o una scultura. Ed in quanto forma d’arte a se stante, il calcio inevitabilmente crea connessioni con altre espressioni artistiche grazie all’intervento dei suoi specifici interpreti. Un esempio di queste commistioni, in cui arte e passione si incontrano, è il brano The Masterplan degli Oasis.
Scritto da Noel Gallagher e pubblicato il 30 ottobre 1995, The Masterplan è uscito come B-Side del successo internazionale Wonderwall. É stato scelto anche come titolo dell’omonima raccolta di brani data alle stampe il 2 novembre 1998 e che riunisce i più grandi successi della band originaria di Manchester.
Oasis, The Masterplan: l’arte del calcio nel videoclip
Sebbene siano ancora ampiamente utilizzati da artisti e band di tutto il mondo, l’importanza del videoclip finalizzata alla diffusione capillare di un singolo, negli ultimi tempi è andata scemando. Una situazione ben diversa da quella attuale si viveva negli anni ’90, in cui MTV (che per certi versi, almeno nella diffusione della musica, è stato un antesignano di YouTube) era utilizzato come mezzo per trasportare il proprio singolo nelle case degli appassionati e che, almeno fino ad una quindicina di anni fa, proprio Youube ne raccolse il testimone.
Ragion per cui le band si affidavano ai migliori registi (affermati o emergenti) per la realizzazione del videoclip. Esso assumeva una così grande importanza da associare quella canzone a quella scena. L’obiettivo era creare un qualcosa che si distinguesse, ma che allo stesso tempo potesse suscitare un’emozione. In occasione di una ristampa del singolo nel 2006, gli Oasis decisero dunque di produrre un video inusuale, rendendo omaggio alla loro passione per il calcio, fondendolo con l’arte. La scelta cadde sullo stile di Lawrence Stephen Lowry.
Oasis, The Masterplan: il calcio in L.S. Lowry
L.S. Lowry (1887-1976) è stato un pittore che ebbe la sua massima produzione artistica tra gli anni ‘30 e ‘50 del secolo scorso. I dipinti di Lowry sono famosi perchè ritraggono scene di vita quotidiana dell’Inghilerra del nord, a lui contemporanea, ed in pieno sviluppo industriale. Colori tenui e figure snelle che sembrano svanire in quell’aria intrisa di smog che egli stesso era costretto a respirare. I dipinti che lo hanno reso famoso fanno parte della serie Going to the match che raffigura gruppi di persone che si recano ad un evento sportivo.
Ed è quello realizzato nel 1953 ad aver ispirato il videoclip degli Oasis per The Masterplan. Ad essere rappresentato è Burden Park, lo stadio del Bolton fino al 1999, raggiunto da un gran numero di persone, che in parte già occupano gli stand e che più che voler assistere ad un match sembrano cercare un rifugio da quelle ciminiere fumanti che si intravedono in lontananza. Le sue opere possono essere ammirate nella mostra permanente “The Lowry”, a Salford, città in cui visse ed operò per quarant’anni.
Ed in fondo non è poi così strano che gli Oasis abbiano scelto di farsi ispirare da L.S. Lowry. L’artista, infatti, era tifoso del Manchester City, la squadra di cui i fratelli Gallagher sono tifosi. Una scelta che trovò il favore anche dell’allora direttrice del The Lowry, Lindsay Brooks, che dichiarò:”Poteva sembrare un’idea pacchiana all’inizio ed invece il risultato finale si è rivelato meraviglioso. La memoria di L.S.Lowry nel Nord-Est tende un po’ a svanire e grazie agli Oasis che hanno un forte collegamento con questo territorio, verrà recuperata”. Confidiamo che The Masterplan abbia uno spazio nella set list della reunion annunciata per il prossimo anno.
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