L’eccentricità non gli ha mai fatto difetto. L’autostima nemmeno. Ma lui, Craig Bellamy, tecnico del Galles che , demolendo l’Islanda, è passato in League A, non si è tenuto queste caratteristiche per sé e le ha trasmesse in copia carta a carbone alla squadra. E, sia del suo essere in questo modo sia di averlo piacevolmente condiviso con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, si dice felice al settimo cielo. Bellamy il vincente è così: si sottrae a ogni schema e ti spiazza.
A partire dall’esordio dell’intervista rilasciata alla BBC: “probabilmente – spiega – penso che sia stato importante mostrare alla gente che non sono un pazzo, sono abbastanza sano di mente, la gente pensava che sarei corso in campo e avrei spinto l’arbitro e cose del genere venendo espulso”, Viste certe manifestazioni quando indossava da attaccante di razza le casacche di Liverpool e Manchester City, le attese da lui attribuite a certe persone non erano poi così peregrine. “Mi sono sentito più spinto a essere manager per dimostrare che non sono così – prosegue – adesso si può vedere questo lato di me”.
Nations League, la carica di Craig Bellamy per il suo Galles
Ci tiene, Craig l’eroe della nazionale del paese dei castelli, ad accreditarsi come il pompiere che spegne i fuochi e non come il piromane che li attizza. “E– aggiunge- mi vedrete ancora più calmo e gentile quando le cose andranno male, Adesso è il periodo peggiore perché le mie emozioni sono ovunque, e così non si va da nessuna parte, non sono così ingenuo da non sapere che quei momenti arriveranno”. E l’ammonizione rimediata dalla panchina nella sfida con la nazionale della terra dei ghiacci, assicura, è un dettaglio. Va bene, dice, i momenti bui potranno venire. Ma adesso è il tempo degli epinici e bisogna spingerli fuori sin dall’ultimo anfratto di gola.
Nations League, Galles: lo sguardo in prospettiva di Craig Bellamy
Da quando è arrivato lo scorso luglio, Bellamy ha sempre avuto un chiodo fisso in testa che si guarda bene dal togliersi. Si chiama Coppa del Mondo e si disputerà nell’anno di grazia 2026. E quel chiodo fisso è riassumibile in una frase: vogliamo esserci anche noi. “Abbiamo ancora molta strada da fare – prosegue- abbiamo avuto buoni risultati sinora, potrei facilmente appagarmi di questo ma ho un obiettivo in testa, vogliamo andare alla Coppa del Mondo e, se ci arriveremo, vogliamo competere, questi giocatori meritano di essere lì”. Bellamy il determinato ricorda alla perfezione come andò in Qatar nel 2022: ultimo posto nel girone 2 alle spalle di Inghilterra, Stati Uniti e Iran con un solo punto. Ecco, lui quel copione proprio non lo vuole più rimandare in scena.
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