Manchester City, la battaglia legale con la Premier League inizia con una vittoria

Nel "processo del secolo", il Manchester City ottiene un primo successo: le norme sulle Transazioni con Parti Correlate della Premier League sono da rivedere

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Nel “processo sportivo del secolo” è il Manchester City a battere il primo colpo. I Cityzens hanno infatti ottenuto una prima, parziale vittoria nella controversia legale che li vedeva frapposti alla Premier League, in questo caso per quel che concerne le norme commerciali che regolano i club. Nello specifico, la disputa ruotava attorno alle regole sulle Transazioni con Parti Correlate (APT).

In questo senso, il City aveva contestato ben 25 capi del famoso Rulebook della Premier League, mettendo in discussione anche la decisione di respingere due accordi di sponsorizzazione con First Abu Dhabi Bank ed Etihad Aviation Group. Ad oggi, i due sponsor appena citati sono sì nel pool dei Cityzens, ma hanno visto i propri finanziamenti essere messi in pausa.

Manchester City, arriva il primo successo nel “processo del secolo”

In quello che è il caso giuridico-sportivo dell’anno, il Manchester City ottiene un primo importante successo. Un comitato indipendente ha infatti stabilito che le regole della Premier League sulle Transazioni con Parti Correlate (APT) violavano la legge sulla concorrenza in due modi specifici.

In particolare, il comitato ha concordato con il City sul fatto che i prestiti azionari, in cui gli azionisti o le parti correlate prestano o prendono in prestito denaro dai club che possiedono, non dovrebbero essere esclusi da tali regole. Il club ha evidenziato che tali prestiti ammontano a circa 1,5miliardi di sterline in tutta la lega, comprendendo, tra l’altro, tutti quelli di cui usufruisce l’Arsenal e la maggior parte di quelli del Brighton.

Un altro punto cruciale della sentenza riguarda la versione aggiornata delle regole APT, introdotta a febbraio di quest’anno. Secondo il comitato, tali modifiche sono da considerare come illegali, poiché la nuova formulazione ha inasprito l’interpretazione di cosa costituisce il “valore di mercato equo” negli accordi commerciali. Questo cambiamento, secondo il Manchester City, non avrebbe rispettato i requisiti legali di concorrenza.

Inoltre, il comitato ha stabilito che la Premier League ha bloccato ingiustamente i due accordi di sponsorizzazione del Manchester City, poiché non ha fornito al club tutte le informazioni necessarie in tempo utile per consentire una risposta adeguata. La lega ha ammesso di avere carenza di personale in quel periodo e che ciò ha portato a ritardi di diversi mesi nel prendere una decisione sui casi.

Premier League, le reazioni alla prima sentenza

Tuttavia, non tutte le richieste del City sono state accolte. Il comitato ha respinto alcune delle altre accuse mosse contro la Premier League, ma ha riconosciuto che la lega ha abusato della sua posizione dominante con il suo approccio e le sue regole.

Per quel che concerne la Premier League, la massima divisione inglese ha accolto favorevolmente le conclusioni del tribunale, sottolineando che il sistema delle APT è stato in gran parte confermato. Allo stesso tempo, però, ha riconosciuto che alcuni elementi specifici delle regole non rispettavano, nella loro forma attuale, i requisiti di legge sulla concorrenza e sul diritto pubblico.

Ad ogni modo, nelle nota ufficiale rilasciata sul proprio sito web, la Premier League ha dichiarato che “questi problemi possono essere risolti rapidamente ed efficacemente, tramite il dialogo tra la lega e i club membri“. Il Manchester City, dal canto suo, ha ringraziato il comitato per il lavoro svolto, confermando che il verdetto ha messo in luce l’abuso della posizione dominante da parte della massima serie.

Guardando la sentenza tramite la grande lente d’ingrandimento del “processo del secolo“, questa decisione potrebbe avere importanti conseguenze. La Premier League rischierebbe di dover rivedere completamente il modo in cui regolare i rapporti commerciali tra i club e le parti correlate, motivo per cui revisione delle norme in questione, potrebbe aprire scenari nuovi per tutti i club membri del campionato più affascinante del mondo e per la lega in sé.


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