Premier League, il Leicester vince la battaglia legale con la massima serie: nessuna penalizzazione

Il Leicester non verrà penalizzato: la Commissione Indipendente ha stabilito l'innocenza delle Foxes rispetto alle accuse mosse dalla Premier League lo scorso marzo

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Nella giornata di ieri è arrivata una decisione ancora una volta storica per quel che riguarda la Premier League e il rapporto che la massima serie inglese ha con i suoi club membri in materia economica. Dopo aver accusato il Leicester di violazioni alle norme di profittabilità e sostenibilità finanziaria, la lega si è vista respingere l’accusa da una commissione indipendente che ha dimostrato l’innocenza delle Foxes.

Alla base del successo della difesa del club stanno infatti alcune falle nel regolamento delle PSRs. Nello specifico, a scagionare i Vardy e compagni sarebbe stata l’impossibilità, da parte della Premier League, di legiferare in materia economica su un club non più membro della lega. Grazie all’esito favorevole, il Leicester non subirà alcun tipo di penalizzazione in classifica nel corso di questa stagione sportiva.

Leicester, l’esito del ricorso contro la massima serie

Quella di ieri è stata una giornata decisamente soddisfacente per i dirigenti e i tifosi del Leicester. La Commissione Indipendente incaricata di valutare il caso della Premier League contro le Foxes in materia finanziaria ha dato ragione al club delle East Midlands, sostenendo la tesi secondo la quale la massima serie inglese “non avrebbe avuto la giurisdizione per infliggere una sanzione al club, non facendo questo più parte della lega stessa“.

La Premier League, che si è dichiarata “sorpresa e delusa” dopo aver ascoltato l’esito della sentenza, aveva accusato il Leicester di violazioni al tetto massimo di spesa imposto dalle PSRs per un totale di 24,4milioni di sterline. Nel caso in cui l’accusa fosse stata confermata, le Foxes sarebbero incorse in una penalizzazione in classifica, da scontare durante la stagione corrente.

In realtà, la Commissione Indipendente ha stabilito che, essendo il periodo contabile per cui la Premier League accusava il Leicester finito dopo la retrocessione di quest’ultimo in Championship, la massima serie “avrebbe potuto fare soltanto una previsione sulle violazioni del club e non stabilirne con certezza“. Nello specifico, nel suo documento conclusivo, la Commissione sostiene che “è possibile che il club abbia venduto dei giocatori nelle due settimane tra i 14 e il 30 giugno“.

Nel caso in cui lo avesse fatto, il Leicester avrebbe rispettato i paletti delle PSRs, pur non dovendoli più osservare. In quel periodo di tempo, infatti, il club era già retrocesso in Championship e la Premier League non aveva più alcun tipo di giurisdizione – sportiva ed economico-finanziaria – su di esso. In conclusione, quindi, per la Commissioneè impossibile determinare il momento preciso in cui il Leicester abbia superato il tetto di spesa massimo dei 105milioni di sterline“.

Premier League, le parole dei dirigenti dopo l’esito della sentenza

Dopo aver ascoltato l’esito della sentenza, i rappresentati della Premier League, come quelli del Leicester, hanno rilasciato alcune importanti dichiarazioni. Nel suo comunicato ufficiale, la massima serie sottolinea tutta la sua sorpresa e il disappunto e tiene a ribadire come risulti strano che “la lega non possa prendere provvedimenti nei confronti di club che hanno fatto parte del campionato per il periodo di tempo di cui all’accusa“.

Di contro, il Leicester accetta di buon grado l’esito “comprensivo” della sentenza, “che sostiene la nostra posizione per la quale ogni azione contro un club debba essere mossa soltanto in concordanza con le norme vigenti“. “A scanso di equivoci – proseguono le Foxes nel loro comunicato – il club desidera enfatizzare come, in base al giudizio della Commissione Indipendente, non si sia registrato alcun tipo di violazione alle norme del Fair-Play Finanziario“.

Nella sua decisione, la Commissione ha identificato una serie di difetti nella stesura del proprio regolamento da parte della Premier League. Nel contestare i tentativi della lega di incriminare il Leicester City, il club ha semplicemente cercato di garantire (nell’interesse di tutti i club) che le regole vengano applicate per come sono effettivamente scritte“.

Naturalmente, una sentenza di questo tipo apre scenari ancor più intricati per quel che riguarda la gestione delle norme finanziaria da parte della Premier League. Dopo i casi di Everton e Nottingham Forest, il Leicester fissa un nuovo precedente, ben diverso rispetto al passato. Nel frattempo, la credibilità della lega è sempre minore e i problemi, per il CEO Richard Masters, continuano ad aumentare.

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