Dopo la recente ufficialità di Jesper Lindstrøm, in arrivo in prestito oneroso dal Napoli, l’Everton mette a segno l’accelerazione definitiva per portare a Goodison Park il difensore centrale irlandese Jake O’Brien. Classe 2001, il nativo di Cork ha speso gli ultimi due anni della sua carriera al Molenbeek e all’Olympique Lione, due dei club di proprietà dell’ex azionista di minoranza del Crystal Palace, John Textor.
Dopo un’ottima stagione in Ligue 1 (27 partite e 4 gol per lui, ndr), O’Brien è stato al centro di diversi rumours di calciomercato riguardanti una sua possibile partenza. Prima dell’interesse concreto dell’Everton, infatti, si era parlato anche del Nottingham Forest – in Premier League – e dell’Ajax. Ora, per lui, si riaprono le porte della massima serie inglese, con i Toffees pronti a metterlo sotto contratto fino al 2029.
Everton, il profilo del nuovo acquisto Jake O’Brien
Con l’arrivo di Jake O’Brien, per la cui ufficialità mancano solo le visite mediche di rito (da svolgersi nella giornata di lunedì 29 luglio) e la conseguente firma sul contratto, l’Everton mette a segno il quinto colpo della sua estate. Il calciomercato ha infatti già portato a Sean Dyche quattro profili molto interessanti, come Iliman Ndiaye, Tim Iroegbunam, Jack Harrison e Jesper Lindstrøm.
Tutti questi giocatori, al pari di O’Brien, rientrano in una precisa categoria sulla quale i Toffees stanno cercando di investire in vista della prossima stagione di Premier League: under 25, di talento e dall’alto tasso di futuribilità, sia sportiva che economica. Attualmente, peraltro, grazie alle cessioni di Amadou Onana, Lewis Dobbin e Ben Godfrey, l’Everton sta facendo registrare un bilancio in attivo sul fronte acquisti/cessioni.
Come detto, l’arrivo di Jake O’Brien si colloca perfettamente all’interno dell’idea di mercato che il direttore sportivo Kevin Thelwell sta conducendo. In più, visti gli acciacchi di cui hanno sofferto i due pilastri difensivi Tarkowski e Branthwaite in questa pre-season, la zona centrale del campo era quella che necessitava dei maggiori ritocchi.
Ecco allora che a Goodison Park, per una cifra vicina ai 20milioni di euro, sta per arrivare un difensore molto solido e decisamente in condizione, visto l’exploit dell’ultima stagione. Fondamentale, peraltro, per l’arrivo di O’Brien a Liverpool è stato il contributo del capitano dei Toffees, Séamus Coleman: la sua abilità persuasiva ha convinto il compagno di nazionale a firmare per l’Everton invece che per altri club.
Premier League, come cambieranno i Toffees dopo l’arrivo di O’Brien
La campagna di calciomercato estivo dell’Everton sta andando particolarmente bene. Dopo alcuni anni di difficoltà ed enormi ristrettezze economiche, i Toffees stanno pian piano uscendo dalla spirale negativa e hanno cominciato a piazzare colpi importanti, sia in prospettiva che nel breve periodo. Al netto delle numerose uscite, però, vediamo che forma potrebbero assumere i nuovi Toffees di Sean Dyche.
Nonostante un incasso di quasi 80milioni di euro da tre cessioni, soltanto con la vendita di Onana all’Aston Villa l’Everton ha perso un vero e proprio titolare. Gli addii di Lewis Dobbin e Ben Godfrey, al pari degli svincoli di giocatori come André Gomes e Lewis Warrington, non hanno privato i Toffees di giocatori di primissimo piano, dunque è legittimo pensare ad un Everton molto simile a quello della scorsa stagione.
Senza dubbio, le migliorie più importanti, per ora, sono state portate in zona offensiva, dove gli innesti di Ndiaye e Lindstrøm rappresentano un deciso upgrade – almeno in termini qualitativi – rispetto al passato. Per quanto riguarda O’Brien, invece, i Toffees aggiungono alla loro difesa centrale un profilo molto solido e interessante, per caratteristiche simile a Jarrad Branthwaite.
Sarà difficile, però, vedere l’irlandese titolare fin dalle prime battute. La poca esperienza in Premier League e una partnership solida davanti a lui lo mettono, momentaneamente, un gradino sotto alla coppia composta dal già citato 22enne di Carlisle e da James Tarkowski. Complesso, allo stesso modo, pensare che Dyche possa trasformare la propria difesa a 4 in una retroguardia a tre apposta per O’Brien: sarebbe davvero una grande sorpresa.
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