Hugo Bueno, esterno spagnolo del Wolverhampton ha concesso un’intervista ai canali ufficiali del club raccontando le sue impressioni riguardo la stagione appena conclusa. Complessivamente non è stata una stagione esaltante per Hugo Bueno visto che il suo ruolo è occupato dall’intoccabile Rayan Aït-Nouri. L’esterno spagnolo è però consapevole che arriverà anche il suo momento e che nel Wolverhampton si trova molto bene. Hugo Bueno ha collezionato ventuno presenze totali in Premier League in questa stagione, in FA Cup due gettoni condite da una rete.
Hugo Bueno in cerca della definitiva consacrazione con il Wolves
Hugo Bueno ha raccontato: “Penso che sia stata una buona stagione. Certo, ho avuto qualche piccolo imprevisto, come l’infortunio nei primi mesi, e forse anche perché non ho giocato quanto avrei voluto. Sentivo che avrei sicuramente avuto qualche minuto in più nella parte finale della stagione, ma nel calcio può succedere di tutto, quindi cerco solo di essere pronto ogni giorno e poi cogliere ogni opportunità che l’allenatore mi concede e cercare di dare il 100% in campo”.
“Il calcio è uno sport davvero difficile dal punto di vista mentale e, naturalmente, quando si verificano questo tipo di battute d’arresto nel corso della stagione, è necessario rimanere forti. Non è facile, ma cerco sempre di superarlo, qualunque sia la situazione, e penso che questa stagione sia stata un po’ più dura di quanto pensassi, ma in generale sono stato davvero felice”.
“È stato un momento davvero speciale per me la prima rete con il Wolverhampton. Alla fine la partita non è finita come tutti avremmo voluto, ma ho comunque preso il mio gol come un momento speciale. La reazione di tutti è stata davvero sorprendente, quindi è stato uno di quei momenti che ricorderai per il resto della tua vita. Imparo ogni giorno da ogni compagno di squadra, quindi sono una di quelle persone a cui piace davvero imparare e ascoltare i ragazzi più esperti. Ho imparato un sacco di cose. Sono venuto qui da ragazzino, avevo sedici anni, e avevo un sacco di perplessità, ma ogni anno imparavo qualcosa di nuovo, ho imparato tanto, e posso dire che ormai sono per metà inglese perché sono qui da tanto tempo“.
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