L’Inverness nelle ultime settimane ha raggiunto il momento più basso della propria storia, iniziata nell’agosto di trent’anni fa con la fusione di Caledonian e Inverness Thistle. I problemi sul campo e soprattutto quelli extra-campo hanno attratto l’attenzione della stampa locale e di quella Nazionale.
Inverness: dai fasti della Scottish Cup, all’inesorabile declino
La squadra è retrocessa in League One dopo la finale playout persa con il punteggio complessivo di 5-3 contro gli Hamilton Academical, che prenderanno il posto degli Jags in Championship. La squadra di Duncan Ferguson giocherà quindi in terza serie per la prima volta dal 1999. Sono passati solo nove anni dalla vittoria della Scottish Cup da parte dell’Inverness, momento che ha rappresentato il punto più alto di questa società, ma anche l’inizio di un lento e lungo declino, partito con la retrocessione in Championship nel 2017. É sembrata esserci una inversione di tendenza con il raggiungimento della finale dei playoff promozione nel 2022, persa contro il St Johnstone e un’altra finale di Scottish Cup persa contro il Celtic nella scorsa stagione, ma si è trattato di un ultimo sussulto di orgoglio prima della deludente stagione appena conclusasi con la retrocessione.
Ad aggiungersi ai problemi di campo, ci sono stati anche quelli societari. Infatti con una mossa a sorpresa, un paio di giorni dopo la sconfitta contro l’Hamilton, il club ha annunciato di voler spostare gli allenamenti nell’impianto dei Kelty Hearts in Fife, a 220km a sud di Inverness, motivandolo con una serie di ragioni tra le quali un risparmio economico e la difficoltà di attrarre giocatori di qualità nelle Highlands. La decisione ha scatenato una reazione durissima da parte dei tifosi, con il il Supporters’ Trust del club che ha definito la decisione del club più scioccante della retrocessione stessa.
Inverness: il passo indietro sulle strutture di allenamento
Ross Morrison, che ha preso questa decisione, si è dimesso un paio di giorni fa dal ruolo di chairman ed il piano per condividere le strutture di allenamento con il Kelty Hearts è stato cancellato. Il club ha confermato sui propri canali social che rimarrà ad allenarsi a Fort George nell’immediato futuro. Futuro che sembra comunque grigio, se non tendente al nero. Il consiglio di amministrazione nello stesso comunicato ha annunciato di essere in contatto con dei potenziali investitori, ma che sarà necessario consultare un curatore fallimentare per eventualmente gestire i conti della società qualora le trattative non andassero a buon fine.
Lo stesso consiglio di amministrazione ha specificato che la attuale situazione economica difficoltosa dell’Inverness è dovuta alla cancellazione dell’accordo del club con la società di energia rinnovabile Norvegese Statkraft, che aveva dalla Intelligent Land Investment Group (ISI), ossia lo sponsor della maglia dei Jags, un impianto di energia rinnovabile. Come parte dell’accordo, la società norvegese si sarebbe impegnata nel costruire un parcheggio park and ride al Caledonian Stadium, che avrebbe fruttato al club una cifra di circa 1,5 milioni di sterline: denaro che avrebbero dato linfa vitale al club, soprattutto dopo la retrocessione di questa stagione.
Inverness: i punti interrogativi a cui dar risposta
I tifosi dell’Inverness si chiedono giustamente quale sarà il destino di questa squadra e in che modalità la società agirà nelle prossime settimane. La squadra sarà costretta a passare da professionista a semi-professionista per sopravvivere? Duncan Ferguson rimarrà alla guida del club? Tanti punti interrogativi che tengono in ansia i tifosi e Inverness stessa, che rischia di veder ridimensionata il proprio local club nelle prossime stagioni.
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