Dopo il grande clamore suscitato dal Manchester City che, nella giornata di ieri (mercoledì 5 giugno, ndr) ha deciso di intentare causa contro la Premier League, anche l’Aston Villa – che già aveva fatto sapere di sostenere il City nella sua udienza – si muove per scardinare il sistema di leggi finanziarie che regolano il massimo campionato inglese.
I Villans, nello specifico, avrebbero intenzione di richiedere modifiche rispetto alle Profitability & Sustainability Rules, quelle norme che tanto hanno fatto penare, nella stagione appena conclusa, club come Everton, Nottingham Forest e Leicester. Stando a quanto racconta talkSPORT, l’Aston Villa chiede di alzare il tetto massimo di spesa entro il quale i club possono rientrare nell’arco di un singolo triennio.
Premier League, le richieste dell’Aston Villa sulle PSRs
Come ormai noto, il “fair play finanziario” della Premier League si fonda sulle cosiddette Profitability & Sustainability Rules, ovvero quelle norme che regolano le spese e la sostenibilità dei venti club membri. Da statuto, le PSRs indicano un tetto di spesa massimo entro il quale ogni squadra di Premier League deve sottostare durante un triennio sportivo.
Questo tetto di spesa si riassume in una fuoriuscita massima di 105milioni di sterline per i club con almeno tre anni di presenza consecutiva nel campionato, mentre è fissato sui circa 60milioni di sterline per i club neo-promossi o per quelli alla seconda stagione in Premier League. Proprio su queste cifre si basa la protesta dei Villans.
Stando a quanto raccolto dai principali organi d’informazione inglesi, il club di Birmingham vorrebbe alzare la soglia massima di spesa fino ai 135milioni di sterline, aumentando dunque di trenta milioni il valore assoluto entro cui i club potrebbero operare senza incorrere in sanzioni. Sempre secondo i media, la proposta dell’Aston Villa potrebbe ricevere il consenso di numerosi altri club di Premier, sfiancati negli ultimi tempi dalla durezza di queste norme.
Premier League, quali conseguenze per il Villa nel caso in cui le norme non cambiassero?
La proposta dell’Aston Villa, per quanto sostenuta da altri club, arriva in un momento ben specifico della storia recente del club. Dopo anni di cattiva amministrazione e di ridimensionamenti, culminati con la retrocessione in Championship del 2016, i Villans sono tornati prepotentemente alla ribalta negli ultimi tempi e, al termine della scorsa stagione, si sono garantiti il ritorno in Champions League per la prima volta dal 1982.
Questa grande e rapida scalata è stata assistita non soltanto dalla presenza di un allenatore di tutto rispetto come Unai Emery, ma anche dalla collaborazione tra alcuni dei migliori talenti di tutta la Premier League. Proprio per le spese legate ai trasferimenti nelle ultime tre stagioni, però, l’Aston Villa starebbe ora cercando un modo per mitigare la propria posizione davanti alla Premier League e non incorrere in sanzioni.
Stando a quanto riportano gli insider di calciomercato, infatti, i Villans sarebbero molto vicini a sforare la soglia di spesa massima dei 105milioni di sterline e, dunque, starebbero pensando ad alcune cessioni illustri. A questo proposito, il Daily Mail, suggerisce i nomi di Jhon Duran, Douglas Luiz e Jacob Ramsey come possibili partenti entro il 30 giugno.
La scadenza di fine mese, infatti, sarà fondamentale per scoprire l’effettiva situazione economico-finanziaria del Villa, soprattutto nel caso in cui si verificassero alcune di queste “cessioni-lampo”. Ad ogni modo, la situazione sarà da valutare con particolare attenzione sia nel caso dell’Aston Villa, pronto a disputare una stagione di altissimo profilo, che in quello di tutti gli altri club di Premier League che potrebbero beneficiare della proposta dei Villans.
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