I tifosi del Chelsea in maniera pacifica tramite una lettera hanno ribadito il loro malcontento nei confronti della dirigenza dei blues pochi giorni fa. Per due motivi principali: i risultati deludenti dopo aver investito cifre considerevoli nelle ultime sessioni di mercato e il prezzo del biglietto che con il tempo è aumentato, nonostante il caro-vita. Todd Boehly ha risposto tramite un’intervista rilasciata alla rivista Forbes.
Chelsea: un proprietario con tanti miliardi ma con poco cuore
Todd Boehly ha dichiarato: “Considerando il periodo difficile che stiamo attraversando dobbiamo cercare di lasciar tranquilli sia lo staff che la squadra in modo da poter far crescere un gruppo giovane e far si che si costruiscano le basi per una squadra ambiziosa. I tifosi devono avere pazienza e apprezzare le grandi individualità che il Chelsea ha e che porta frutti nonostante la squadra sia in piena fase di sviluppo. La buona notizia è che i tifosi si preoccupano molto per la propria squadra e il sentimento non si abbatte mai. La brutta notizia però che riguarda i tifosi che nonostante il loro malcontento crea disagio durante le partite condizionando i giocatori. Ciò porta frustrazione sia per me che sono il proprietario che alla squadra che ne paga mentalmente le conseguenze. Lo capisco, ma dobbiamo continuare a mantenere la rotta”.
Un Todd Boehly che in questa dichiarazione ha voluto intendere che nonostante la sua gestione ancora non ha contribuito sfruttando tutto il potenziale, ha sfruttato il fatto che la squadra essendo giovane dovrà ancora crescere per poter ambire a qualcosa d’importante. I tifosi non sembrano apprezzare questo tipo di gestione visto che l’attuale proprietario non sembra interessato veramente a costruire qualcosa di ambizioso per la propria squadra bensì ad un interesse più personale ossia che si parli bene o male di lui nei giornali o in televisione, Todd Boehly nonostante abbia tanti miliardari dovrà invertire seriamente la rotta se vuole entrare nel cuore dei tifosi del Chelsea e tornare a far sognare loro i trofei che l’era Roman Abramovich dopo alcuni anni ha portato.
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