Scozia, Premiership: i top e flop della 29ª giornata

Nella rubrica settimanale, menzione tra i top per Blair Spittal, mentre tra i flop Corrie Ndaba

Come di consueto, sveliamo i migliori e i peggiori della 29a giornata di Scottish Premiership

Premiership: i top

  1. ZANDER CLARK: eviteremo facili doppi sensi fra Clark e Superman, ma la prestazione del portiere degli Hearts lo meriterebbe. Para il rigore di Adam Idah e manda fuori fase il Celtic, che perde la testa e prima finisce in 10 e poi subisce due reti perdendo. Clark mantiene la porta a zero e lo fa sfoggiando un bel numero di grandi parate che sembrano indirizzare il campionato, almeno per inerzia. SHOW STOPPER.
  2. BLAIR SPITTAL: il numero 7 del Motherwell è protagonista della splendida e storica vittoria ad Ibrox. Il fantasista è sempre vivace e propositivo. Coglie una traversa e mette sulla capoccia di Dan Casey la palla della vittoria. Tutta la trama di gioco del club passa dai suoi piedi ed è difficile pensare che l’anno prossimo possa non vestire più questi colori. GRAN MAESTRO.
  3. DYLAN LEVITT: ottimo ingresso del centrocampista gallese nella vittoria degli Hibs sul Ross County dove trova il suo secondo gol stagionale con una bella conclusione da lontano. Serve maggiore continuità, ma la linea da tracciare per crescere è questa. PARABOLA

Premiership: i flop

  1. YANG HYUN-JUN: si guadagna un penalty che potrebbe mettere le cose in discesa per i suoi, Idah lo fallisce e poco dopo si fa cacciare per un intervento pericoloso a piede alto sulla faccia di Cochrane. Non c’è volontà di far male, ma è senza dubbio un intervento decisamente da evitare, piuttosto ingenuo. Il suo rosso è una picconata forte alle ambizioni di un Celtic tropp facile. PSICODRAMMA
  2. BOJAN MIOVSKI: AAA cercasi bomber macedone di Aberdeen. Ultimo avvistamento il 6 febbraio ad Ibrox. Da allora è stato impercettibile in Scottish Premiership. Anche nella sconfitta contro i Saints il numero 9 non si vede praticamente mai. FANTASMA DELLA BRUGHIERA
  3. CORRIE NDABA: novanta minuti ad arare la fascia mancina dei Killies, tanti kilometri macinati, ma senza incidere granché. Imprecisione, lacune tecniche e troppa foga portano il terzino irlandese ad una bassa valutazione. Non si può dire che abbia giocato male, ma la sua prestazione è un elogio all’ imprecisione, spara a vanvera come un cattivo di un film di James Bond. UNA PALLOTTOLA SPUNTATA 3

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