La 28a giornata di Premier League si apre di sabato, subito con il match salvezza tra il Crystal Palace e il Luton Town a Selhurst Park. Padroni di casa che hanno attraversato un momento difficilissimo sotto la gestione Roy Hodgson, e che ora con Glasner sembrano aver trovato la strada giusta da percorrere per arrivare all’agognata salvezza; gli Hatters, al contrario, sono in piena corsa per non retrocedere, ma non stanno vivendo un periodo non proprio rose e fiori, in campionato non vincono dal 30 gennaio, da quel 4-0 al Brighton.
All’andata fu il Luton a trionfare per 2-1 fra le mura amiche di Kenilworth Road, al termine di una partita combattuta; in quella partita gli Hatters segnarono per primi, ma in questo caso saranno le Eagles a mettere la testa avanti: all’ 11′, retropassaggio maldestro di Doughty, che non si capisce con Kaminski, ne approfitta Daniel Muñoz che ruba palla, salta il portiere, dalla linea di fondo mette la palla in mezzo e Mateta, di tacco, fa 1-0. Errore madornale del terzino del Luton e inizio già in salita per loro.
La partita è un monologo del Palace, che comanda il gioco e ha le occasioni migliori, andando vicinissima al raddoppio con Mateta (complice un altro retropassaggio sbagliato della difesa del Luton), Eze, che sfiora l’eurogol da centrocampo, ed Édouard che prende in pieno la traversa dal limite dell’area. Troppe chance fallite dalle Eagles, che in pieno recupero saranno punite dal gol di Woodrow su cross di Townsend, al loro primo tiro in porta della partita.
Pareggio che sa di sconfitta per gli uomini di Glasner, che hanno dominato per tutti i 90 minuti ma non hanno saputo concretizzare a dovere tutto ciò che hanno creato; fortunati invece gli Hatters, che ritrovano un punto dopo più di un mese e continuano a sperare nella salvezza.
Premier League, zona salvezza: lo Sheffield United sfiora l’impresa col Bournemouth, finisce 2-2
Sfortunato lo Sheffield United, che in trasferta al Vitality Stadium contro il Bournemouth rischia di portare a casa i 3 punti, salvo poi essere riacciuffata nel finale di partita. Inizio di partita col brivido per le Blades, per un fallaccio in area di rigore di Thomas Davies su Solanke; l’arbitro non ha dubbi e concede il rigore, dal dischetto va lo stesso Solanke ma sbaglia clamorosamente, scivolando all’indietro, ricordando un po’ John Terry nella finale di Champions League del 2008.
Si resta in parità dunque, ma per poco: alla prima occasione, lo Sheffield riparte in contropiede, proprio con Davies, che serve Hamer, a sua volta passa il pallone a Bogle che arriva da dietro, prova il destro, para Neto in un primo momento, ma sulla respinta arriva Hamer, che con un destro secco porta avanti i suoi. Risponde subito il Bournemouth con Semenyo di testa, ma è bravo Grbić a farsi trovare pronto. All’intervallo Sheffield avanti 0-1, e nella ripresa arriverà il doppio vantaggio, al 64′ con Robinson su calcio d’angolo.
0-2 per le Blades, parafrasando il grande Sandro Ciotti potremmo dire “clamoroso al Vitality Stadium“, ma purtroppo per loro, la partita andrà diversamente da quel Catania-Inter del 1961. 10 minuti più tardi, Ouattara accorcia le distanze per i suoi su corner, e in pieno recupero, al 91′, Enes Ünal segna il suo primo gol in Premier League e sarà la rete che sigilla il punteggio sul 2-2 definitivo. Il Bournemouth sfiorerà addirittura il 3-2 con Sinisterra negli ultimi secondi di gioco.
Un peccato davvero per lo Sheffield, vicino a quella che sarebbe stata la quarta vittoria in questa Premier League, con molte più ombre che luci.
Premier League, zona salvezza: le altre partite
Pareggio molto simile alla partita dello Sheffield United quello fra West Ham e Burnley, con i Clarets che dominano il primo tempo e vanno addirittura sullo 0-2 grazie a un grandissimo gol da fuori area di Fofana e all’autogol di Mavropanos, ma nel secondo tempo gli Hammers sono bravi a raggiungere il pareggio in avvio di ripresa con Paquetá e a tempo scaduto con Danny Ings; un mezzo harakiri per il Burnley, autori di un secondo tempo da dimenticare, ennesima partita incompiuta per loro, che rimangono penultimi in classifica a pari merito con lo Sheffield United.
Sconfitta onorevole per l’Everton ad Old Trafford contro lo United, che perde 2-0 con due calci di rigore fischiati in favore dei Red Devils per due falli su Garnacho, rispettivamente di Tarkowski e di Godfrey. Le reti su rigore sono state messe a segno da Bruno Fernandes e da Rashford; rigori a parte, gara molto combattuta, partita piacevole e continui capovolgimenti di fronte, con l’Everton che non è risucito a trovare la via del gol. Per i Toffees sconfitta sfortunata, ma pur sempre una sconfitta, ormai sono diventate 11 le partite consecutive senza vittoria per loro, con l’incubo zona retrocessione ancora all’orizzonte.
Perdono di misura sia il Brentford che il Nottingham Forest, entrambe in trasferta contro squadre più blasonate, ovvero l’Arsenal e il Brighton; le Bees escono sconfitte per 2-1 dall’Emirates, in uno dei numerosi derby londinesi. Segnano per primi i Gunners, di testa, con Declan Rice, sesto gol in stagione per l’ex capitano del West Ham. Nel recupero del primo tempo, Ramsdale, tornato titolare dopo tanto tempo, la combina grossa, nel rinviare il pallone colpisce in pieno Wissa, con il pallone che finisce in porta; 1-1 all’intervallo, con il Brentford che non ha tirato mai in porta tranne sull’azione della papera di Ramsdale.
Nel secondo tempo, il portiere inglese si farà perdonare l’errore madornale con delle buonissime parate su alcune occasioni per le Bees, soprattutto su un colpo di testa ravvicinato di Nathan Collins; sul finire della partita grande chance ancora per Rice, da fuori area, che colpisce l’incrocio dei pali, ma all’86’ sarà Kai Havertz a deciderla per i suoi, sempre nel finale, come all’andata. Una sofferenza per l’Arsenal, sospiro di sollievo per Arteta, anche a causa di un buon Brentford che ha fatto sudare sette camicie ai Gunners, e che forse sta riuscendo a trovare una quadra per le rimanenti giornate.
Il Nottingham Forest perde invece per 1-0 contro il Brighton di De Zerbi all’ AMEX Arena, anche qui sconfitta sfortunata perchè è arrivata per mano di un autogol di Omobamidele al 29′ minuto del primo tempo, giornata non proprio memorabile per lui. Aldilà dell’autogol, partita equilibrata fra le due squadre, con il Forest che ha provato a mettere in difficoltà i Seagulls, sfiorando addirittura il pari con Origi in un paio di circostanze, con Wood e con Kouyaté negli ultimi istanti di gioco. È mancato solo un pizzico di fortuna alla squadra di Espirito Santo, che però deve fare ancora i conti con la situazione delicatissima in classifica, a -3 dalla zona rossa; inutile dire che per loro, da qui alla fine, ogni partita sarà una finale.
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