Febbraio è sicuramente stato il mese del Manchester United. In Premier League, infatti, i Red Devils hanno vinto tutte e quattro le partite che hanno disputato e, anche a livello individuale, le ottime prestazioni dei ragazzi di Erik ten Hag hanno ricevuto il giusto premio. Alla consegna dei classici Monthly Awards, ben due dei quattro allori assegnati hanno raggiunto il centro sportivo di Carrington: Rasmus Højlund vince il premio di giocatore del mese, mentre il giovanissimo Kobbie Mainoo quello per il gol più bello.
Sul podio dei premiati ci finiscono anche Mikel Arteta, che vince il suo settimo premio di manager del mese grazie ad un altro filotto di successi non indifferenti con il suo Arsenal, e Mark Flekken del Brentford, il cui splendido riflesso nella sfida contro il Wolverhampton gli è valso il titolo di miglior parata del mese di febbraio.
Premier League Monthly Awards, ancora tanto Manchester United tra i premiati; Højlund fa la storia
Nonostante una stagione a dir poco traballante, con più record negativi che positivi raccolti, il Manchester United è ancora una volta protagonista nei Monthly Awards di Premier League. Per febbraio, infatti, i Red Devils si aggiudicano due dei quattro premi in palio, assicurandosi gli allori di giocatore e gol del mese in virtù delle prodezze di Rasmus Højlund e Kobbie Mainoo.
Per l’ex attaccante dell’Atalanta, febbraio è stato senza dubbio il mese della svolta. Stando alle sole statistiche di Premier League, infatti, Højlund ha messo il proprio timbro in ognuno dei quattro successi dello United, segnando cinque gol e fornendo un assist. Peraltro, considerando tutte le competizioni, il danese è anche diventato il più giovane giocatore di sempre – 21 anni ancora da compiere, ndr – a segnare per sei partite consecutive nella storia del calcio inglese.
Se i record di Højlund, diventato peraltro anche il primo danese di sempre a vincere un premio individuale in Premier League, si fanno ben sentire, anche le giocate di Kobbie Mainoo, in campo, non sono da meno. Il 18enne prodotto del settore giovanile del Manchester United è stata l’arma in più del febbraio dei Red Devils: quantità e qualità al servizio della causa, per un giocatore dal sicuro avvenire. La sua perla contro il Wolverhampton è ciò che gli è valso il suo primo alloro individuale in Premier League, oltre che i tre punti nella difficile trasferta del Molineux.
Premier League Monthly Awards, il migliore di tutti è ancora una volta Arteta; gioia anche per Mark Flekken
Gli altri due premi del mese, in Premier League, sono finiti nelle mani di Mikel Arteta e Mark Flekken. Per il manager dell’Arsenal, il successo dello scorso febbraio, coincide con il settimo titolo di allenatore del mese sollevato nelle 160 partite di massima serie dirette in carriera. Un traguardo niente male, nonché decisamente meritato, se si guarda al ruolino di marcia dei Gunners nelle ultime settimane.
Prendendo in analisi esclusivamente il febbraio di Premier League, l’Arsenal di Arteta ha vinto tutte e quattro le gare che ha disputato (tra cui anche il fondamentale scontro diretto col Liverpool, ndr), segnando ben 18 gol e subendone soltanto uno. Una macchina perfetta che sta mettendo in seria difficoltà anche i colossi Liverpool e Manchester City per quanto riguarda la vittoria finale del campionato.
Chi sorride, infine, è anche il portiere olandese del Brentford, Mark Flekken. L’ex numero uno del Friburgo, infatti, ha vinto l’alloro di miglior parata del mese di febbraio in virtù del suo straordinario intervento sulla linea nella sfida contro il Wolverhampton. L’intervento decisivo, arrivato sul colpo di testa quasi vincente di Pedro Neto, è stato utile alle sue Bees per imporsi 2-0 in trasferta sul campo dei Wolves.
Per il Brentford si tratta del secondo premio individuale raccolto quest’anno, dopo l’affermazione di Saman Ghoddos dello scorso ottobre; in quel caso, però, l’iraniano era stato premiato per il gol più bello del mese. In generale, quello di Flekken è il terzo alloro della storia delle Bees in Premier League ed è riuscito, nella votazione finale, a superare altri cinque candidati, tra cui anche il “nostro” Guglielmo Vicario.
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