Negli ottavi di finale di Carabao Cup, al London Stadium si affrontano West Ham ed Arsenal; per entrambe le squadre londinesi è arrivata una vittoria risicata nei sedicesimi di finale, entrambe per 1-0 rispettivamente contro Lincoln City e Brentford. Sulla carta, i favoriti della vigilia sono sicuramente i Gunners, che arrivano a questa partita con tutto un altro umore rispetto agli Hammers, che sono riusciti a trionfare in sole 4 delle ultime 10 partite.
Una partita che vede entrambi gli allenatori lasciare in panchina i propri giocatori di punta principali, fatta eccezione per Lucas Paquetá che non ha ancora saltato una partita quest’anno con il West Ham. Negli Hammers in attacco c’è la novità Jarrod Bowen schierato come prima punta al posto di Michail Antonio, mentre nell’Arsenal, le chiavi del centrocampo sono affidate a Jorginho e in attacco piena fiducia a Nketiah, reduce da una tripletta nell’ultimo turno di campionato e in uno stato di forma eccezionale.
EFL Carabao Cup, West Ham-Arsenal: il primo tempo
Un primo tempo giocato con un buon ritmo da ambo i lati; pochissime occasioni ma gran velocità, d’altronde sia il West Ham che l’Arsenal sono due squadre a cui piace attaccare e fare male in campo aperto o in contropiede. Subito un’occasione per Kai Havertz all’ 8′ minuto ma nessun problema per Fabianski che fa suo il pallone. Otto minuti dopo, a sorpresa, sono gli Hammers a rompere l’equilibrio e a passare in vantaggio.
Su un calcio d’angolo battuto da Bowen, Ben White si avventa sul pallone di testa per provare a rinviarlo, invece ne esce fuori una deviazione maldestra nella propria porta; 1-0 per i padroni di casa che giocano un ottimo primo tempo in fase difensiva. I Gunners a tratti irriconoscibili, dettano il ritmo di gioco facendo molto possesso palla ma non riescono quasi mai ad arrivare alla conclusione verso la rete, solamente in un paio di occasioni con Nketiah ma tutti e due i tiri finiscono alti sopra la traversa.
Il West Ham conclude in vantaggio la prima frazione di gioco pur non tirando mai in porta, ma portando un pressing alto che ha messo in difficoltà l’Arsenal in un paio di circostanze. Porta di Fabianski che è rimasta stregata per i Gunners a causa, soprattutto, della buona fase difensiva degli Hammers.
EFL Carabao Cup, West Ham-Arsenal: il secondo tempo
Secondi 45 minuti che iniziano con il West Ham in pompa magna, che pressa come nel primo tempo ma prova a spingersi in avanti per trovare il raddoppio; dopo pochi secondi dal fischio d’inizio Bowen sfiora il gol, che comunque non tarderà ad arrivare. Al 50′ Aguerd imposta l’azione offensiva degli Irons con un lancio lunghissimo che pesca Kudus in area avversaria, il ghanese aggancia benissimo il pallone, se lo sposta sul sinistro e con un tiro sul palo lontano supera Ramsdale per il 2-0 Hammers.
Sulle ali dell’entusiasmo, dieci minuti dopo, all’ora di gioco, arriverà anche il terzo gol per il West Ham; di mezzo c’è sempre lo zampino di Ben White, che stavolta di testa riesce a rinviare il pallone lontano dall’area piccola, ma la palla viene raccolta da Bowen che si coordina e con il sinistro, dal limite dell’area, batte per la terza volta Ramsdale che riesce solamente a sfiorare la sfera. 3-0 per un West Ham che sta gestendo la partita in maniera sontuosa, sia in attacco che soprattutto in difesa.
Negli ultimi 20 minuti finali, Arteta inserisce tutte le sue punte di diamante (Martinelli, Saka, Ødegaard e Rice che era entrato poco prima del terzo gol degli Hammers) ma ormai è troppo tardi. L’Arsenal, come nel primo tempo, nonostante i suoi migliori giocatori in campo, non riesce quasi mai a tirare in porta, a parte allo scadere della partita, quando Ødegaard troverà il gol della bandiera per i suoi con un tiro rasoterra.
Vince dunque il West Ham per 3-1, vittoria fondamentale e impressionante per loro, non solo perchè vale i quarti di finale di Carabao Cup, ma è anche una vittoria che dà di nuovo morale alla squadra e all’ambiente, tornano i sorrisi sui volti dei giocatori. Per l’Arsenal sconfitta dolorosa ma non troppo, esce di scena dalla coppa ma punterà sicuramente a fare bene in campionato e in Champions League.
EFL Carabao Cup, Moyes: “Ora abbiamo i giocatori giusti per cambiare il nostro gioco e migliorare”
Ampiamente soddisfatto della prestazione dei suoi uomini, David Moyes, davanti ai microfoni della BBC, non nasconde tutta la sua gioia per la vittoria nel derby londinese: “È stata davvero una bella prestazione di squadra, penso che tutti possano vedere che stiamo cercando di giocare in modo leggermente diverso dal solito e che stiamo cercando di migliorare. Ora abbiamo i giocatori per farlo, però dobbiamo assicurarci di poterlo fare nel miglior modo possibile”.
“Dopo l’autogol iniziale dell’Arsenal abbiamo avuto una buona base per costruire il nostro gioco con più calma, stasera abbiamo fatto bene molte cose. Abbiamo difeso bene quando ne avevamo bisogno e attaccato bene quando abbiamo avuto l’occasione; Kudus e Jarrod hanno fatto due bei gol, Nayef un grande assist, abbiamo una buona squadra per essere competitivi anche nelle coppe. Abbiamo un programma di partite molto fitto, ma si sa, meglio stare dentro la coppa che fuori”.
EFL Carabao Cup, Arteta: “Sono molto deluso dal risultato e dalla prestazione, e ne sono responsabile”
Dal lato Gunners, invece, c’è molto sconforto, ed è riassunto tutto nelle parole post-partita di Mikel Arteta, anche lui ai microfoni della BBC: “Sono molto deluso. Ovviamente la responsabilità è mia, siamo fuori dalle coppe e volevamo giocare una partita molto diversa da come l’abbiamo affrontata. Abbiamo cercato di mettere in campo la squadra che credevamo fosse la migliore per provare a competere oggi nel modo giusto per vincere la partita, ma la partita ha preso una direzione diversa dopo l’autogol”.
“Prima di tutto c’è delusione verso me stesso, perché ovviamente volevo che la squadra giocasse in un modo molto diverso e non siamo riusciti a farlo, dobbiamo sfruttare questa sconfitta per preparare il modo migliore per andare a Newcastle e vincere. Dobbiamo sfruttare il dolore che abbiamo provato oggi per assicurarci di dare il massimo anche sabato, è una bella esperienza anche sentire il dolore, e quando non siamo al meglio, la prestazione deve essere molto diversa, per competere e guadagnarci il diritto di vincere la partita”.
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