Il sudovest della Scozia, con buona dose di approssimazione, non è uno dei luoghi più famosi del mondo. A differenza di quanto possa offrire la sua controparte ad est, con grandi città come Glasgow ed Edimburgo a farla da padrone, la metà ovest del paese ha sempre vissuto più di agricolutura che di commercio. Eppure, quel lembo di terra sferzato dal vento gelido del mare d’Irlanda, regala molte più sorprese di quanto non ci si possa aspettare in apparenza.
Già nell’antichità, infatti, la grande e fertile pianura della contea dell’Ayrshire era simbolo di un vero e proprio punto limite: lì, i Romani, per volontà dell’imperatore Antonino Pio, avevano costruito la loro ultima muraglia, il Vallo Antonino. Oltre non si erano attentati ad andare, forse perché sazi dopo una colonizzazione che aveva raggiunto quasi tutto il mondo conosciuto, ma forse anche perché dall’altra parte c’era troppo freddo e, soprattutto, c’erano troppi celti.
Ayr United, la storia: barbari, poeti e…calciatori
Nonostante i Romani li considerassero dei “barbari”, troppo arretrati per stare sul loro stesso livello, quei celti, in realtà, erano un popolo molto più spigliato di quanto non pensassero a Roma. I loro discendenti, infatti, sono stati inventori, poeti, ministri e… anche calciatori. È proprio di quest’ultima “categoria” della quale vi vogliamo parlare.
Nella contea natale di tante icone – passate e presenti – del calcio scozzese, come Bob e Bill Shankly, Lou Macari, Ross Stewart, Kris Boyd, Billy Gilmour e l’attuale CT della nazionale, Steve Clarke, ci è nato, alla metà del ‘700, anche un poeta: Robert Burns. Cosa c’entra un poeta con tutta questa storia? Nella storia dell’Ayr United Football Club, Robert Burns c’entra eccome. Anche se la sua nascità anticipava di oltre cent’anni quella del club.
Ayr United, le origini: Robert Burns e gli Honest Men
Poeta romantico, Burns diventa famoso fin dalla giovane età grazie ad alcuni componimenti tra cui “Scots Wha Hae”, poesia che per diverso tempo ha svolto la funzione di inno nazionale – seppur non ufficiale – di Scozia, prima di essere rimpiazzata dall’attuale “Flower of Scotland”. I versi che a noi più interessano, però, sono quelli di “Tam O’ Shanter”, una delle poesie più lunghe di Burns. Il componimento racconta la vicenda di questo giovane ragazzo, Thomas (Tam), e delle sue abitudini usuali nella contea d’origine, l’Ayrshire.
Auld Ayr, wham ne’er a town surpasses, For honest men and bonnie lasses
Robert Burns, Tam O’ Shanter (1790)
Ecco che compaiono, prima ancora del tempo, gli “honest men”, gli uomini onesti che saranno i protagonisti di questa storia. Sì, perché quando nel 1910 le due realtà cittadine dell’Ayr Parkhouse e dell’Ayr FC decisero di fondersi in un’unica entità chiamata Ayr United – Ayr è la seconda città più grande della contea dopo Kilmarnock, motivo per cui i locali avevano piacere ad avere un club competitivo nei confronti del Killie – adottarono proprio questo verso della poesia di Burns come proprio soprannome. Nascevano così gli Honest Men dell’Ayr United, una delle squadre più vincenti della contea, sebbene a livello nazionale si sia sempre dovuta accontentare di titoli nelle serie minori o di grandi “corse” nelle coppe, terminate poi con uno spiacevole epilogo in finale.
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