Ayr United, tanti simboli per uno stemma unico e quasi immutabile

Il filo conduttore dietro allo stemma dell’Ayr United è sempre lo stesso: la forte identità scozzese e la vicinanza alla terra degli “uomini onesti”. Ecco spiegato il crest degli Honest Men

Sebbene manchi da diverso tempo nella massima serie scozzese, l’Ayr United Football Club è uno dei club con la storia più affascinante di tutta il paese al nord del Vallo di Adriano.

Fondato nel 1910, dall’unione dei due più importanti club locali, lo United non si è presentato subito come in molti lo ricordano o lo riconoscono ora. I principali colori del neonato club, infatti, erano la conseguenza della fusione tra l’Ayr FC e l’Ayr Parkhouse e, con essi, anche il primo stemma dello United non aveva una propria connotazione. Nei primi anni di esistenza, infatti, il club’s crest ricordava molto il gonfalone della contea dell’Ayrshire: due lire, poste alle estremità dello stemma, proteggevano l’agnello pasquale incaricato di portare sulle spalle la bandiera di Scozia. Sotto, la croce di Sant’Andrea ricordava a tutti l’origine fortemente scozzese del club, mentre la connotazione specifica dell’Ayrshire veniva resa attraverso i colori rosso e oro, simboli della famiglia Bruce, i signori di Annandale (la principale località della contea tra il XVIII e il XIX secolo).

Il primo nuovo stemma dell’Ayr United e la svolta di inizio anni ‘50

A partire dal 1938, l’Ayr United comincia a rivedere il suo stemma e ad adottarne uno che richiami esclusivamente il club e non tutta la contea (vista la forte rivalità coi vicini del Kilmarnock). I colori dominanti diventano il bianco e il nero, mentre lo stemma si trasforma tenendo soltanto l’accenno di forma pentagonale già presente in passato.

La grande svolta arriva alla fine del 1948. Dieci anni dopo il primo cambio di stemma, l’Ayr United decide di riportare la croce di Sant’Andrea all’interno del suo campo semantico ma, questa, volta, assegna al simbolo scozzese per eccellenza il ruolo di protagonista. La Scottish saltire, come viene chiamata la bandiera nazionale, diventa il cardine dello stemma del club e appena sopra di essa vengono poste le lettere “A” e “U” (inizialmente in nero, poi in rosso), distanziate da un pallone. La sola aggiunta della scritta “Ayr United F.C.” sul cartiglio è ciò che modifica lo stemma fino al 2017, a dimostrazione della grande continuità data a quello del 1948.

La disputa legale del 2015 e l’ammodernamento dello stemma

A cambiare i progetti del club a riguardo dello stemma è un evento che col calcio ha ben poco a che fare. Nel 2015, infatti, l’Ayr United viene citato in giudizio per plagio: lo stemma sarebbe stato copiato da un antico logo nazionale scozzese, mai registrato. A difendere il club, oltre ai supporters che cominciarono a lanciare petizioni in difesa del loro stemma, fu anche la politica locale e in particolare la leader del Partito conservatore, Ruth Davidson, la quale dichiarò:“se regole arcaiche costringono il club a cambiare logo, penso sia ora di rivedere quelle stesse regole”.

Ad unirsi al coro, dal lato sportivo, fu anche un personaggio al quale i tifosi dello United sono particolarmente legati: il loro ex attaccante (nonché punta del Bayern Monaco e ora opinionista per Sky Sports UK), Alan McInally. Le sue parole, importantissime per i tifosi dell’Ayr, risuonano come fondamentali anche per noi e per la nostra rubrica: “lo stemma è importante per gli appassionati di calcio ed è custodito con affetto da tutti. Viene indossato con orgoglio, sulle divise, dai nonni, dai padri e dai figli, perché rappresenta il club che tifano. Gli stadi possono essere ricostruiti o rinominati, ma lo stemma di una squadra rimane sempre lo stesso”.

Ayr United: lo stemma attuale

Alla fine della disputa, l’Ayr United non ha ricevuto alcuna sanzione ma, per ovviare ad ogni possibile problema, ha optato lo stesso per modificare il suo stemma. Adesso, infatti, questo non vede più la sola presenza delle iniziali “A” e “U”, ma l’intera dicitura “Ayr United Football Club” nella cornice esterna del cerchio che, al suo interno contiene la sempre-presente croce di Sant’Andrea e il pallone rosso su campo bianconero che da decenni accompagna la squadra.

La grande novità è nella parte bassa della cornice dove, per la prima volta, compare il soprannome dei giocatori, The Honest Men, un tributo al poeta Robert Burns e alla sua Tam O’Shanter, uno dei componimenti più famosi del Romanticismo scozzese.


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Foto Credits: wikipedia.org

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