Quello che vivono i calciatori viene spesso dipinto come un mondo idilliaco, all’interno del quale i problemi sembrano non esistere, spesso coperti dal denaro o dalla grande possibilità di “vivere il sogno” di milioni e milioni di persone.
Spesso però – e l’escalation di casi recentemente documentati ce lo dimostra – dietro a questa brillante patina di perfezione si nascondono problemi profondi e tutt’altro facili da superare anche per chi, come i calciatori, viene visto come una figura alla quale ispirarsi. L’attenzione alla salute mentale di chi pratica sport a livello professionistico è un tema che ha cominciato ad emergere soltanto di recente e lo ha fatto grazie al coraggio di alcune stelle dei giorni nostri – e non soltanto nel mondo del calcio – che non hanno avuto paura a parlare di un tema così delicato.
Calcio e salute mentale: l’intervista di Dele Alli, un punto di svolta
Pochi mesi fa, nel contesto inglese soprattutto, ha fatto particolare scalpore l’intervista che Dele Alli, centrocampista dell’Everton, ha rilasciato a Gary Neville, nella quale l’ex stella degli Spurs si è raccontato nel profondo. Negli ultimi tempi, infatti, il talento di Dele sembrava essere sparito e in molti, sia tra i media che nell’opinione pubblica, avevano dato la colpa esclusivamente al ragazzo e alla sua scarsa attitudine al lavoro.
In realtà, l’intervista con Neville ha aperto gli occhi a molti: i problemi con cui devono rapportarsi persone con così tanto risalto non sono confinati soltanto al rettangolo di gioco. Spesso coinvolgono l’intera sfera personale, intaccando in maniera quasi irrimediabile anche quella pubblica. Il messaggio mandato dall’ex centrocampista della nazionale inglese, dunque, è uno di quelli potenti: non si possono giudicare le persone, soprattutto se non si conoscono le situazioni all’interno delle quali esse si trovano.
Calcio e salute mentale: anche Camarasa si ferma e il suo club lo supporta
Negli scorsi giorni, però, la lista dei calciatori costretti a prendersi una pausa dal campo per risolvere i propri problemi di salute mentale è aumentata di un’altra unità. Stiamo parlando di Víctor Camarasa, centrocampista spagnolo ora in forza al Real Oviedo, nella seconda divisione nazionale, e con un passato recente in Premier League, con la maglia del Cardiff City.
Come comunicato dalla società asturiana nella giornata di ieri, infatti, il classe ’94 sarà “per un periodo di tempo indefinito, ai margini della vita quotidiana della prima squadra con l’unico obiettivo di prendersi cura della sua salute mentale”. Per rafforzare ulteriormente il supporto al ragazzo, gli spagnoli hanno aggiunto: “il Club sostiene incondizionatamente il giocatore e ha partecipato alla decisione in un processo supervisionato in ogni momento dai Servizi Medici e dagli specialisti corrispondenti”.
Insomma, anche il caso di Camarasa dimostra come quello della salute mentale nel mondo degli sport professionistici sia un tema di fondamentale importanza nella nostra contemporaneità: uno di quelli che non si possono nascondere e che devono emergere affinché a stare bene non siano solo gli appassionati, ma anche gli atleti e le atlete che ci permettono, grazie alle loro gesta, di vivere emozioni indescrivibili.
In bocca al lupo, Víctor; ti aspettiamo presto in campo!
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