[L’EDITORIALE] Il Cardiff City cambia i colori sociali: come minare storia e tradizione del calcio d’Oltremanica.

A sinistra, il kit casalingo del Cardiff City
della stagione 2012/2013. A destra il
kit da trasferta.
In tempi di crisi non si guarda in faccia a niente e a nessuno, figuriamoci alla storia e alla tradizione, valori che hanno perso il richiamo di un tempo. 
Con un comunicato sul sito ufficiale, i proprietari del Cardiff City in cambio dell’impegno a sostenere economicamente il club in difficoltà, hanno preteso un rebranding, un cambio, ciò dei colori sociali della squadra gallese. Dalla prossima stagione, sarà il rosso a contraddistinguere la squadra di Cardiff e non più il blu che dopo 104 anni sarà relegato in panchina, sulla seconda maglia.
La scelta è stata dettata da ragioni puramente economiche, unite al fatto che il rosso è anche il colore del drago simbolo del Galles. Il rosso e il drago sono considerati simboli fortunati in Oriente e questo potrebbe aprire le porte del mercato dell’Est che servirebbero a risanare le casse del Cardiff.

A livello puramente economico non si può negare che, almeno in linea teorica, la scelta dei proprietari sia giusta: l’appeal del calcio europeo in Oriente è sempre stato molto forte e trovare un legame socio-culturale con quelle popolazioni è forse l’unica speranza di salvezza economica per squadre come il Cardiff City che non hanno grandi fonti di sostentamento.
Quello che però ci chiediamo è altro. Senza scadere in una stucchevole retorica, è possibile che il calcio inglese – che noi amiamo e rispettiamo perchè sono stati proprio storia e  tradizione a renderlo unico al mondo – debba essere schiavo di chi non si fa problemi ad interrompere i legami con il passato? E’ possibile che non si sia in grado di trovare soluzioni alternative? Possibile che nessuno sia pronto a dei sacrifici pur di salvare la storia e la tradizione di un club, ritrovando la genuinità di un tempo e rinunciando, ad esempio, ad ingaggi eccessivi o collaborando abbattendo i costi? 
Utopia. Una pericolosa utopia che rischia di allontanare migliaia di tifosi da questo sport ed in particolare dal calcio inglese che proprio sulla storia e sulla tradizione ha costruito la sua fama. 
Il blu ancora campeggia sul sito ufficiale del Cardiff. Sorge spontanea una domanda: in futuro potremo riferirci al Cardiff con il nickname “Bluebirds“? Forse i malaysiani hanno in mente di cambiare anche quello: Firebirds.

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