Con molto piacere pubblico l’articolo scritto da Massimo Corsini della nota trasmissione radiofonica ANGLOCALCIO (www.puntoradio.fm per ascoltarla in streaming) per ricordare Jeff Astle in occasione del decimo anniversario dalla sua scomparsa. Questo ed altri temi verranno affrontati nell’imperdibile puntata di ANGLOCALCIO in onda mercoledì 18 gennaio alle ore 20:45.
Jeff Astle. (foto: expressandstar.com) |
Jeffrey Astle, meglio conosciuto come Jeff “the King” Astle
nasce a Eastwood, nel Nottinmghamshire, nel bel mezzo delle Midlands. Nasce
nella stessa strada di un un grande personaggio della cultura Inglese, il poeta
DH Lawrence. Era il 13 maggio del 1942 diventerà il primo giocatore a segnare
un goal in ciascun turno di FA Cup, ma lui ovviamente ancora non lo sa. Diventa
un calciatore professionista nel 1959, all’età di 17 anni, quando firma un
contratto con il Notts County. E’ il classico centravanti Inglese del
dopoguerra e durante i suoi trascorsi al Notts County apprende molto da quello
che tanti considerano il suo principale ispiratore giovanile: Tommy Lawton, una
carriera spesa fra Everton, Chelsea, Arsenal, ovviamente Notts County, che ha
anche allenato, e 23 presenze in nazionale a cavallo fra le due guerre
mondiali. Nel 1964 Jeff Astle passa per 25,000 Sterline al West Bromwich Albion
dove diventerà una vera e propria leggenda e non solo per il suo record di
realizzazioni in FA Cup. Alla fine della carriera saranno 137 le reti messe a
segno da The King in 292 partite giocate. Il goal segnato all’Everton nel corso
dei tempi supplementari della finale di FA Cup del 1968 è stato senza dubbio il
più importante della sua carriera, non solo perché a sancito il record di cui
dicevamo sopra, ma anche perché con quella rete il West Bromwich Albion ha
vinto quello che ad oggi è l’ultimo “Silverware” messo in bacheca. E’ facile
immaginare quindi l’amore che ogni tifoso dei Baggies prova per questo
calciatore entrato nella “hall of fame” di The Hawthorns al pari di altri
centravanti come Tony “bomber” Brown, Cirylle Regis e Bob Taylor. Nel 1968,
poche ore dopo il trionfo di Wembley sul ponte che attraversa un canale a
Netherton, nel cuore delle Black Country compare la scritta a caratteri
cubitali ASTLE IS THE KING. Il ponte rapidamente perde il suo tradizionale nome,
Primrose Bridge, per divenire Astle Bridge. Quando le autorità locali decisero
di cancellare la scritta, questa torno a far bella mostra di sè poche ore dopo.
Siamo nel 1970 e Jeff Astle rafforza la sua leggenda andando a segnare di nuovo
a Wembley nel corso della finale di League Cup contro il Manchester City. La
sua rete non evita la sconfitta dei Baggies, ma con questa diventa il primo
calciatore a segnare sul prato di Wembley in entrambe le finali di Coppa. A
dire il vero Astle il suo timbro sulla League Cup lo aveva già messo nel 1966,
ma allora la finale si disputava con la formula dei “Two legs” e la rete la
mise a segno ad Upton Park (Boylen Ground se vogliamo chiamarlo con il suo vero
nome), quell’anno, contrariamente al 1970, il West Brom si aggiudicò il trofeo
battendo gli Hammers 5-3 “on aggregate”. Fa Cup, League Cup, ad Astle è mancato
solo il titolo della First Division della quale è stato capocannoniere nella
stagione 1969-70 con 25 reti segnate. Grazie a quella stagione fantastica Sir
Alf Ramsey lo portò ai mondiali che nel 1970 si disputarono in Messico, con la
maglia della nazionale disputò in tutto 5 partite sempre partendo dalla
panchina senza segnare reti. Molti ricordano un clamoroso errore contro il
Brasile, una sua rete avrebbe potuto cambiare il corso della storia di quel
mondiale, ma Astle non la mise dentro e negli anni seguenti, grazie al suo
carattere estremamente estroverso, fece di quell’errore un vero e proprio
sketch-barzelletta che si divertiva a proporre nelle sue conparsate come ospite
televisivo nei programmi calcistici. Astle appende le scarpe al chiodo nel
1974, una serie di infortuni ne minarono la carriera che si concluse con un
breve periodo nel Dunstable Town, formazione di Non league dove giocò insieme a
George Best. Dopo il suo ritiro Astle fondò un’azienda di pulizie su scala
industiale e, come detto in precedenza, fece diverse apparizioni televisive con
il grande Frank Skinner (ancora oggi in voga e grandissimo tifoso del West Bromwich
Albion) nel programma Football Fantasy League. Il 19 gennaio del 2002 Astle
ebbe un malore mentre si trovava a casa della figlia, il rapido trasporto al
vicino ospedale di Burton on Trent fu vano e così a 59 anni The King lasciava
questo mondo per divenire leggenda, almeno per tutti quelli che lo hanno
apprezzato come calciatore e che hanno tre lettere la W la B e la A cucite sul
cuore. Il giorno dopo la sua scomparsa a The Hawthorns si disputava il derby
contro il Walsall a deciderlo fu Jason Roberts (nipote di Cyrille Regis per la
cronaca, un’altra leggenda dei Baggies) che sollevandosi la maglia bianco-blu,
mostrò al suo pubblico una t-shirt con l’immagine di Astle, un ricordo che i
tifosi del West Brom non hanno mai dimenticato. Anche nella morte Jeff Astle ha
segnato un record, certo non invidiabile come gli altri. A lui venne
riconosciuta la morte “per causa di servizio”, in Inglese death by Industrial
injury. In pratica il coroner ha ricosciuto che Astle aveva subito dei micro-traumi al cervello, dovuti all’impatti ripetuti
della testa con la palla (era famoso per essere abile nel colpo di testa). Palloni che certo non erano fabbricati con i materiali
odierni e che soprattutto quando erano impregnati di acqua e fango pesavano ben
più del normale.
nasce a Eastwood, nel Nottinmghamshire, nel bel mezzo delle Midlands. Nasce
nella stessa strada di un un grande personaggio della cultura Inglese, il poeta
DH Lawrence. Era il 13 maggio del 1942 diventerà il primo giocatore a segnare
un goal in ciascun turno di FA Cup, ma lui ovviamente ancora non lo sa. Diventa
un calciatore professionista nel 1959, all’età di 17 anni, quando firma un
contratto con il Notts County. E’ il classico centravanti Inglese del
dopoguerra e durante i suoi trascorsi al Notts County apprende molto da quello
che tanti considerano il suo principale ispiratore giovanile: Tommy Lawton, una
carriera spesa fra Everton, Chelsea, Arsenal, ovviamente Notts County, che ha
anche allenato, e 23 presenze in nazionale a cavallo fra le due guerre
mondiali. Nel 1964 Jeff Astle passa per 25,000 Sterline al West Bromwich Albion
dove diventerà una vera e propria leggenda e non solo per il suo record di
realizzazioni in FA Cup. Alla fine della carriera saranno 137 le reti messe a
segno da The King in 292 partite giocate. Il goal segnato all’Everton nel corso
dei tempi supplementari della finale di FA Cup del 1968 è stato senza dubbio il
più importante della sua carriera, non solo perché a sancito il record di cui
dicevamo sopra, ma anche perché con quella rete il West Bromwich Albion ha
vinto quello che ad oggi è l’ultimo “Silverware” messo in bacheca. E’ facile
immaginare quindi l’amore che ogni tifoso dei Baggies prova per questo
calciatore entrato nella “hall of fame” di The Hawthorns al pari di altri
centravanti come Tony “bomber” Brown, Cirylle Regis e Bob Taylor. Nel 1968,
poche ore dopo il trionfo di Wembley sul ponte che attraversa un canale a
Netherton, nel cuore delle Black Country compare la scritta a caratteri
cubitali ASTLE IS THE KING. Il ponte rapidamente perde il suo tradizionale nome,
Primrose Bridge, per divenire Astle Bridge. Quando le autorità locali decisero
di cancellare la scritta, questa torno a far bella mostra di sè poche ore dopo.
Siamo nel 1970 e Jeff Astle rafforza la sua leggenda andando a segnare di nuovo
a Wembley nel corso della finale di League Cup contro il Manchester City. La
sua rete non evita la sconfitta dei Baggies, ma con questa diventa il primo
calciatore a segnare sul prato di Wembley in entrambe le finali di Coppa. A
dire il vero Astle il suo timbro sulla League Cup lo aveva già messo nel 1966,
ma allora la finale si disputava con la formula dei “Two legs” e la rete la
mise a segno ad Upton Park (Boylen Ground se vogliamo chiamarlo con il suo vero
nome), quell’anno, contrariamente al 1970, il West Brom si aggiudicò il trofeo
battendo gli Hammers 5-3 “on aggregate”. Fa Cup, League Cup, ad Astle è mancato
solo il titolo della First Division della quale è stato capocannoniere nella
stagione 1969-70 con 25 reti segnate. Grazie a quella stagione fantastica Sir
Alf Ramsey lo portò ai mondiali che nel 1970 si disputarono in Messico, con la
maglia della nazionale disputò in tutto 5 partite sempre partendo dalla
panchina senza segnare reti. Molti ricordano un clamoroso errore contro il
Brasile, una sua rete avrebbe potuto cambiare il corso della storia di quel
mondiale, ma Astle non la mise dentro e negli anni seguenti, grazie al suo
carattere estremamente estroverso, fece di quell’errore un vero e proprio
sketch-barzelletta che si divertiva a proporre nelle sue conparsate come ospite
televisivo nei programmi calcistici. Astle appende le scarpe al chiodo nel
1974, una serie di infortuni ne minarono la carriera che si concluse con un
breve periodo nel Dunstable Town, formazione di Non league dove giocò insieme a
George Best. Dopo il suo ritiro Astle fondò un’azienda di pulizie su scala
industiale e, come detto in precedenza, fece diverse apparizioni televisive con
il grande Frank Skinner (ancora oggi in voga e grandissimo tifoso del West Bromwich
Albion) nel programma Football Fantasy League. Il 19 gennaio del 2002 Astle
ebbe un malore mentre si trovava a casa della figlia, il rapido trasporto al
vicino ospedale di Burton on Trent fu vano e così a 59 anni The King lasciava
questo mondo per divenire leggenda, almeno per tutti quelli che lo hanno
apprezzato come calciatore e che hanno tre lettere la W la B e la A cucite sul
cuore. Il giorno dopo la sua scomparsa a The Hawthorns si disputava il derby
contro il Walsall a deciderlo fu Jason Roberts (nipote di Cyrille Regis per la
cronaca, un’altra leggenda dei Baggies) che sollevandosi la maglia bianco-blu,
mostrò al suo pubblico una t-shirt con l’immagine di Astle, un ricordo che i
tifosi del West Brom non hanno mai dimenticato. Anche nella morte Jeff Astle ha
segnato un record, certo non invidiabile come gli altri. A lui venne
riconosciuta la morte “per causa di servizio”, in Inglese death by Industrial
injury. In pratica il coroner ha ricosciuto che Astle aveva subito dei micro-traumi al cervello, dovuti all’impatti ripetuti
della testa con la palla (era famoso per essere abile nel colpo di testa). Palloni che certo non erano fabbricati con i materiali
odierni e che soprattutto quando erano impregnati di acqua e fango pesavano ben
più del normale.
Nonostante siano ormai passati 10 anni i tifosi non hanno mai
dimenticato Jess The King Astle e ancora oggi capita a The Hawthorns di sentire
il coro: “”Astle is the king, Astle is the king, the Brummie Roaders sing
this song, Astle is the king”. L’11 luglio 2003 Il club poi ha dedicato al
suo grande eroe l’ingresso del nuovo East Stand, una lunga cancellata
denominata Astle Gate. Una petizione chiese anche di intitolare definitivamente
il ponte di cui abbiamo parlato sopra ad Astle, ma le autorità rifiutarono
temendo che potesse essere oggetto di vandalismi da parte di tifosi di Aston
Villa e Wolves. Non si è posta il problema la Midland Metro Tram, il servizio
di metropolitana leggera che unisce Birmingham a Wolverhampton via West
Bromwich (una delle stazioni è proprio The Hawthorns) che nel 2003 ha nominato
uno dei suoi treni “Jeff the King Astle”.
dimenticato Jess The King Astle e ancora oggi capita a The Hawthorns di sentire
il coro: “”Astle is the king, Astle is the king, the Brummie Roaders sing
this song, Astle is the king”. L’11 luglio 2003 Il club poi ha dedicato al
suo grande eroe l’ingresso del nuovo East Stand, una lunga cancellata
denominata Astle Gate. Una petizione chiese anche di intitolare definitivamente
il ponte di cui abbiamo parlato sopra ad Astle, ma le autorità rifiutarono
temendo che potesse essere oggetto di vandalismi da parte di tifosi di Aston
Villa e Wolves. Non si è posta il problema la Midland Metro Tram, il servizio
di metropolitana leggera che unisce Birmingham a Wolverhampton via West
Bromwich (una delle stazioni è proprio The Hawthorns) che nel 2003 ha nominato
uno dei suoi treni “Jeff the King Astle”.
Personalmente, nell’aprile di
quell’anno, ho avuto l’onore di assistere alla cerimonia di intitolazione, che
avvenne prima di West Bromwich Albion-Everton alla stazione di The Hawthorns e
che vide Frank Skinner scoprire la targa del nuovo tram. Nel 2004, nel corso
dei festeggiamenti per i 125 anni del club è stato nominato da un sondaggio dei
tifosi uno dei 16 giocatori più importanti nella storia dei Baggies.
quell’anno, ho avuto l’onore di assistere alla cerimonia di intitolazione, che
avvenne prima di West Bromwich Albion-Everton alla stazione di The Hawthorns e
che vide Frank Skinner scoprire la targa del nuovo tram. Nel 2004, nel corso
dei festeggiamenti per i 125 anni del club è stato nominato da un sondaggio dei
tifosi uno dei 16 giocatori più importanti nella storia dei Baggies.
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Caro Filippo, come sempre sei gentilissimo! E' sempre bello condividere quello che si sa…comunque grande merito va a Massimo, tifoso d'altri tempi!
Grandissimo, grazie a questa storia ho scoperto che c'è un INCREDIBILE collegamento tra il WBA di Massimo ed Eastwood, club che tifo in Non League… il grande Jeffrey Astle.
Ciliegina sulla torta è che ha giocato e allenato la squadra di Nottingham che io preferisco e simpatizzo il Notts County!!!
C'mon UKCALCIO C'mon ANGLOCALCIO
Filippo